Portofino
(GE)
Caratteristiche
naturalistiche
La parte emersa del Promontorio
è stata oggetto di attenzione e tutela ambientale a partire dall'istituzione dell'Ente Autonomo Monte di Portofino nel 1935, divenuto poi
Parco Regionale Monte di
Portofino. L'Area Marina Protetta
di Portofino è stata successivamente istituita dal Ministero dell'Ambiente ai sensi del decreto 6 giugno 1998 ed i confini definiti con il decreto del 26 aprile 1999.
All'interno dell'Area Marina Protetta è possibile effettuare visite nei siti della zona B o nelle zone C come prescrive il
regolamento
e le ordinanze della Capitaneria di Porto.
Punti
di monitoraggio e Modalità
di monitoraggio L'elevato
interesse naturalistico di questi fondali, poco soggetti ad impatto
antropico e sottoposti a vincoli di tutela, rende questo sito ideale per
il monitoraggio a lungo termine dei popolamenti bentonici. I punti scelti
per il monitoraggio sono tre: GE01
(Faro) 44°
17,900' N 09°
13,100' E
La Punta del Faro è una stazione resa particolarmente interessante dal complesso gioco di correnti che che si vengono a formare in seguito all'incontro tra la corrente principale, che scorre lungo il Promontorio generalmente da est verso ovest, e di un suo ramo laterale che si stacca in prossimità di Sestri Levante, percorre l'intero Golfo del Tigullio e si reimmette nel flusso principale in prossimità del Faro. Le condizioni che si possono sviluppare, forte corrente e scarsa visibilità, rendono spesso l'immersione molto impegnativa ma lo scenario subacqueo è sicuramente uno dei più belli e ricchi del Promontorio. Il fondale, immergendosi dalla punta in prossimità della boa di ormeggio verso N-E, presenta una pendenza abbastanza elevata fino a 40 m di profondità.
La parete a sviluppo prevalentemente verticale permette di posizionare i quadrati 50x50 sempre in verticale a tutte le profondità previste (-30m, -20m e -10m). GE02 (Altare) 44°
18,340' N 09°
11,765' E Il nome del sito deriva da una sporgenza di forma vagamente rettangolare, staccata dal resto della parete, che ricorda un altare. E’ un grosso monolite roccioso che ha una base a 20 metri e che poi sprofonda nel blu più intenso con un salto di molti metri. Si scende così fino alla profondità massima (40 metri), chiusi tra due paret,i per arrivare ai piedi della cigliata dove la roccia cambia aspetto ed il giallo delle eunicelle lascia il posto al rosso del corallo. GE03
(Targhetta) (Google
Map)
UTM32
WGS84 4907615N 511784E 44°
19,302' N 09°
08,867' E L'immersione parte dalla boa fissa del parco, ci si dirige verso la Punta della Targhetta (riconoscibile proprio per una targa posta sulla roccia ad un paio di metri di altezza) e da qui si scende tenendo la parete sulla sinistra fino ad incontrare una parete verticale caratterizzata da cornici coralligene che si appoggia su sabbia e detrito poco oltre i 30 metri. Referenti
territoriali per il monitoraggio
Previati
Monica Biologo
Marino Via
Baccio Bandinelli 2 50142
- Firenze (FI ), Italy sezione: Genova circolo: email: m.previati@email.it codice personale: 125 Cerrano
Carlo Zoologo,
Università di Genova Corso
Europa 26 16132
- Genova (GE), Italy sezione: Torino circolo: email: cerrano@dipteris.unige.it codice
personale: 3 Ortalli
Sonia Istruttore
Biologia Marina Via
Ronchi 12 29012
- Caorso (PC), Italy sezione: Piacenza circolo: email: soniage@libero.it codice
personale: 7 Situazione
meteo in tempo reale
Capitaneria di porto competente
Ufficio Locale Marittimo
di Portofino - Ufficio Circondariale Marittimo di Santa Margherita Ligure -
Direzione Marittima di Genova |
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